di Mela Giannini
Il 21 Dicembre è morto a 70 anni, dopo 50 anni di carriera, il grande blues/soul man britannico Joe Cocker, l’ex idraulico di Sheffield, l’artista dall’urlo graffiante e profondo che nessun “bianco” sarebbe mai riuscito ad emulare.
A darne la notizia è stato il suo agente Barrie Marshall, che ha dichiarato :
”era semplicemente unico”, ha detto, ”sara’ impossibile colmare il vuoto che lascia nei nostri cuori”.
Joe, innamorato del blues, del soul e della musica “nera” iniziò la sua carriera cantando nei pub, a soli 15 anni e lo fece proprio a Sheffield, la sua città natale.
La sua prima band fu gli Avengers, per poi entrare a far parte dei Big Blues, e infine nei The Grease Band. Il suo primo singolo fu la cover dei Beatles I’ll Cry Instead e sempre una cover dei Beatles (con Jimmy Page alla chitarra solista) lo rende famoso, A Little Help from My Friends.
Fu proprio cantando questa canzone a Woodstock che acquistò grande popolarità. La sua performance rimane uno degli highlights della “tre giorni di pace, amore e musica”.
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Nel 1970, con Leon Russell realizzò “Mad Dogs & Englishmen“, il suo indimenticabile primo live immortalato in un documentario che è diventato un classico della cinematografia rock.
Subito dopo, lui come molti colleghi della sua generazione, fece uso e abusò di alcol e droghe tanto da rischiare di morire giovane e mettendo in serio rischio anche la sua carriera.
Furono proprio i suoi problemi di alcool e droga che lo tennero lontano dalla musica per diversi anni, fino a quando riprese in mano la sua vita e grazie al cinema, negli anni ’80, ritornò in auge, cantando famose canzoni per colonne sonore, come “You Can Leave Your Hat On” (di Randy Newman) per il film “9 settimane e1/2”– canzone accompagna dal famoso video dello spogliarello di Kim Basinger – e “Up Where We Belong“, (in duetto con Jennifer Warnes) per il film “Ufficiale Gentiluomo“, canzone che vinse addirittura l’Oscar.
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Un suo grande fan qui in Italia è stato Zucchero che a lui si ispirò. Sempre in Italia Joe duettò con Eros Ramazzotti in “That’s All I Need to Know”.
Oltre ad aver vinto Oscar , vinse anche un Grammy e venduto milioni di dischi, nel 2007 fu nominato Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.

La malattia poi lo ha sopraffatto e dopo una lunga battaglia, il grande artista dal cuore “nero” muore il 21 dicembre 2014 nel suo ranch a Crawford, in Colorado (USA) per cancro ai polmoni e con lui se ne va un pezzo di storia della musica degli ultimi 50 anni.
RIP GRANDE MAESTRO.
Joe Cocker – You Are So Beautiful – Live
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